Prestiti a privati senza banca o finanziaria
Il prestito tra privati avviene quando una persona presta direttamente denaro ad un’altra persona.
Di norma sono gli istituti finanziari come banche e società finanziarie che prestano soldi ottenendo in cambio un determinato tasso d’interesse.
Il prestito tra privati può avvenire anche tra imprese o altri enti che non svolgono attività finanziaria.
La legge permette il prestito tra privati ma solo se svolto occasionalmente. Se diventa un’attività continuativa ci sarà la contestazione del reato di esercizio abusivo di attività finanziaria in base al “Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia” (TUB).
L’accordo per il prestito può prevedere una remunerazione per il creditore sotto forma di tasso d’interesse ma è fondamentale che non superi il tasso d’usura (Stabilito da Banca d’Italia ogni 3 mesi). Può essere anche a titolo gratuito senza interessi.
Il prestatore privato corre il rischio che la somma prestata non venga restituita.
Anche gli Istituti finanziari professionali corrono gli stessi rischi ma essi hanno sicuramente una maggiore capacità e strumenti per valutare la capacità del debitore di restituire regolarmente il prestito. Accedono a banche dati che permettono di avere la storia creditizia del richiedente e valutano il rapporto tra impegni già presi e reddito. Ovviamente più è alto questo rapporto (somma dei prestiti in essere diviso i redditi) più sarà difficile che venga concesso il prestito.
La finanziaria valuta anche eventuali garanzie. Una garanzia molto diffusa è lo stipendio o la pensione usata nella cessione del quinto. Massimo 1/5 dello stipendio base o pensione viene prelevato prima del versamento per pagare la rata del prestito. In questo modo il finanziatore è abbastanza sicuro della restituzione del prestito poiché viene a mancare la disponibilità della somma in capo al debitore.
Se il debitore non restituisce il prestito si può procedere contro di lui tramite un giudizio civile come ad esempio un decreto ingiuntivo. Però è essenziale che il debitore abbia beni da poter aggredire come conti correnti, beni mobili o immobili altrimenti diventa difficile riottenere le somme prestate.
Dott. Gianluca di Marzio – Agente in attività finanziaria