Prestito con cessione del quinto della pensione
La cessione del quinto della pensione è un prestito che può essere richiesto da un pensionato presso una finanziaria o una banca. La somma prestata sarà restituita attraverso addebiti automatici mensili effettuati dall’INPS sulla pensione del richiedente. La rata addebitata non può superare il quinto dell’importo mensile della pensione. Il tasso è fisso per tutta la durata del prestito, quindi la rata sarà costante.
Per richiedere il prestito, il pensionato deve prima ottenere personalmente, presso qualsiasi sede INPS, un documento che indica l’importo massimo della rata mensile del prestito chiamato “quota cedibile”. Questo documento può anche essere richiesto sul sito inps.it dopo aver fatto accesso tramite spid. Il documento deve poi essere consegnato alla banca o alla società finanziaria che fornirà il prestito. Se il pensionato si rivolge a una società convenzionata con l’INPS, la comunicazione di cedibilità verrà elaborata dalla società stessa tramite un collegamento telematico con l’Istituto, e i tassi di interesse applicati saranno quelli stabiliti dalla convenzione.
Oltre a questo documento va consegnato il cedolino, un documento di riconoscimento, il codice fiscale e il modello CUD.
La durata del prestito non può superare i dieci anni ed è obbligatoria una copertura assicurativa per il rischio di morte del titolare della prestazione. Una volta completata la stipula del contratto di prestito, l’INPS provvederà a versare la rata stabilita trattenendola direttamente dalla pensione.
Poiché il pensionato può cedere fino al quinto della propria pensione, la rata mensile dipenderà dall’importo della pensione stessa. L’importo cedibile è calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, con salvaguardia del trattamento minimo. I trattamenti pensionistici integrati al minimo non possono essere oggetto di cessione. Se il richiedente ha più pensioni cedibili della stessa gestione pensionistica, il calcolo si effettua sul cumulo delle pensioni percepite.
L’INPS verifica alcune condizioni a tutela del pensionato prima di impostare il piano di ammortamento sulla pensione, in base alla durata e all’importo della rata pattuita dal contratto. Queste condizioni includono la verifica che la banca o la società finanziaria possiedano tutti i requisiti richiesti dalla legge, che il tasso applicato al prestito non superi il tasso soglia anti-usura per gli intermediari finanziari accreditati o il tasso convenzionale stabilito per il prestito erogato dagli intermediari finanziari convenzionati, che la rata prevista dal contratto non superi un quinto dell’importo cedibile della pensione e che nel contratto siano indicate tutte le spese, come l’istruttoria, l’estinzione anticipata, il premio assicurativo per premorienza, le commissioni e gli interessi.